Quel grazie della Chiesa in festa: «Con Leone sulla via della pace»

Quel grazie della Chiesa in festa: «Con Leone sulla via della pace»

L’Ac: «Al suo fianco nel proporre al mondo contemporaneo il volto autentico di una Chiesa evangelizzatrice, missionaria, sinodale».
L’Univesità Cattolica: «Il suo pontificato, segno di speranza nel mondo»

Gioia, affetto, gratitudine. La Chiesa, nella pluralità delle sue componenti ed espressioni, esulta per l’elezione di Leone XVI. E vibra di commozione ed entusiasmo alle sue prime parole – «la pace sia con voi, il primo saluto del Cristo Risorto» – che si offrono come bussola, impegno, profezia per il cammino che viene.

«I nostri cuori gioiscono e fanno festa. La Chiesa di Cristo ha accolto un nuovo Pietro», esordisce il messaggio della Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica italiana. «A papa Leone XIV auguriamo di essere sempre un coraggioso testimone dell’amore infinito di Dio, e di lasciarsi condurre dallo Spirito Santo per guidare il suo popolo sulle strade della verità, della giustizia e della speranza, in un mondo assetato di pace». L’Ac promette di essere al suo fianco «nel proporre al mondo contemporaneo il volto autentico di una Chiesa evangelizzatrice e missionaria: una comunità di discepoli fedele alla propria storia e alla propria missione, ma allo stesso tempo capace di un rinnovamento profondo in stile sinodale e nel solco tracciato dal Concilio Vaticano II, i cui frutti più maturi attendono ancora di essere pienamente colti».

«Possa il suo Pontificato essere segno di speranza nel mondo, di unità nella Chiesa e di pace tra le nazioni», è l’auspicio che chiude il messaggio firmato dal rettore Elena Beccalli a nome dell’Università Cattolica. La grande famiglia della Cattolica esprime «grande gioia» per l’elezione del cardinale Robert Prevost al soglio pontificio «e affida la sua missione di Pastore universale della Chiesa alla cura del Sacro Cuore di Gesù. L’Ateneo dei cattolici italiani, con rinnovato slancio, si pone al suo servizio».

La Presidenza del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) esprime, «a nome di tutti i vescovi europei, la gioia e la gratitudine» per l’elezione del nuovo Papa. «Il cardinale Robert Francis Prevost, da prefetto del Dicastero per i vescovi, ha sempre accompagnato il lavoro del nostro Consiglio indicando ai vescovi europei le priorità della missione della Chiesa – si legge nel messaggio firmato dal presi- dente del Ccee, l’arcivescovo di Vilnius Gintaras Grušas –.
In questo momento così difficile per il nostro Continente siamo convinti che il Santo Padre non mancherà di farci sentire la sua vicinanza e il suo incoraggiamento: cum Petro et sub Petro, vogliamo annunciare la gioia del Vangelo che scaturisce dall’incontro con Cristo, per testimoniare che Egli è la vera speranza dell’Europa. La guerra in Ucraina ci ricorda la necessità di impegnarci per un’Europa riconciliata. (…) Siamo vicini al popolo ucraino e agli altri popoli che nel mondo vivono in situazioni di conflitto, consapevoli che per raggiungere di nuovo il dono della pace, l’Europa deve riscoprire le sue radici e la sua vocazione profetica».

Messaggi arrivano anche dalla Conferenza episcopale italiana (il cui testo pubblichiamo integralmente in queste pagine) e da Conferenze episcopali regionali. «Non solo i fedeli, ma gran parte dell’umanità guarda a lui con speranza perché possa favorire la giustizia, il dialogo e la riconciliazione tra i popoli e così contribuire alla pace, fermando le guerre fratricide che insanguinano la terra. Le sue prime parole, il saluto di pace del Cristo Risorto, ci dicono che questa sollecitudine abita il suo cuore, ma ci ricordano anche la vera sor- gente della pace, il dono supremo di Sé del Buon Pastore», si legge nel messaggio della Conferenza episcopale piemontese. I vescovi della Conferenza episcopale Triveneto, con le loro Chiese, assicurano il sostegno della preghiera «attraverso la potente e materna intercessione della Vergine Maria affinché, sostenuto dallo Spirito Santo, il suo ministero petrino sia ricco di abbondanti frutti per la pace e il bene della Chiesa e del mondo».

«San Josemaría Escrivá, ispira- tore della nostra Università, insegnava a vivere una fedeltà affettuosa e operativa al Papa – ha dichiarato il rettore della Pontificia Università della Santa Croce, Fernando Puig –. È con questo spirito che vogliamo camminare accanto al nuovo Pontefice e aiutare a costruire ponti – come ci ha chiesto Leone XIV nel suo primo saluto – da discepoli di Cristo, “con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo, sempre in pace”». «In un momento storico segnato da sofferenze e divisioni profonde – sottolinea Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione – l’unità della Chiesa – dimostrata anche dalla rapidità di questa elezione – testimonia quella possibilità di vera pace che il mondo attende e che il nuovo Pontefice ha richiamato con forza sin dalle prime parole pronunciate. Egli ci ha confermato che “Dio ci vuole bene” e pertanto “il male non prevarrà”, indicando così la fonte della nostra speranza: “Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della Sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere rag- giunti da Dio e dal Suo amore”». La Compagnia delle Opere, per voce del presidente Andrea Dellabianca, ringrazia «per il dono» del nuovo Papa, chiamato a «orientare e aiutare questo mondo tribolato e a condurlo con vero spirito di comunione verso un orizzonte di pace. In questo riconosciamo lieti la continuità con il messaggio di papa Francesco, che ci rende protagonisti nel ricercare la pace nella quotidianità di ciascuno di noi». «Le famiglie sono il cuore pulsante della società, e guardano al Papa come a un padre che sa indicare la via del dialogo, della pace e della dignità umana», ha dichiarato Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni familiari, rilanciando il primo saluto di Leone XIV, «La pace sia con tutti voi». Saluto che ispira anche il messaggio della Fondazione Giovanni Paolo II: Leone XIV «sia garante della cristianità, ma anche interprete delle complessità che avvolgono un’umanità pacificata solo se unita nelle differenze».
Il Movimento per la vita «rinnova fin da ora la fedeltà al nuovo pontefice e l’impegno per servire la vita umana dal concepimento al tramonto in unità con la Chiesa per costruire con tutti gli uomi di buona volontà la civiltà della verità e dell’amore». «Ora con fede rinnoviamo il nostro impegno a essere umili strumenti nelle mani del Papa, per servire la Chiesa e i più bisognosi», ha detto a nome dell’Opera Don Orione il suo direttore generale, padre Tarcisio Vieira. Retinopera, la rete nazionale che rappresenta 25 organizzazioni del mondo cattolico italiano e otto milioni di cattolici militanti, «dichiara la propria disponibilità a porsi a servizio del Santo Padre e della sua opera missionaria, in difesa dei valori cristiani, sostenendo il suo magistero e i valori della Dottrina sociale della Chiesa, che sono il fondamentale collante di tutte le nostre Reti».

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