Il funerale alle 15 del 31 maggio a Santo Stefano in Pane. Il mondo dell’associazionismo, della cultura, della politica e delle istituzioni piangono la morte dell’ex sindaco di Firenze

“Ci uniamo tutti quanti insieme in preghiera con Mario, che è stato per noi un amico vero, un fratello, e anche una guida. Lo immaginiamo accolto gioiosamente con un abbraccio da La Pira sulla porta del Paradiso”. Così la Fondazione La Pira che è stata guidata per decenni dall’ex sindaco di Firenze Mario Primicerio, morto nella notte a 85 banni, ricorda la sua figura umana e spirituale. “Ci lascia un amico vero, una guida, un operatore di pace. Stretto collaboratore di Giorgio La Pira fin dagli anni della gioventù, ha contribuito a far crescere la città nella sua dimensione inclusiva e solidale, valorizzandone la bellezza; per molti anni, dal 1998 al 2022, è stato presidente prezioso e stimatissimo della Fondazione La Pira. Ci lascia in eredità l’esempio della sua grande capacità di unire in ogni occasione i «contendenti», di oltrepassare i muri posti dalle diversità e dai conflitti, la lucidità del suo pensiero sui temi della giustizia e della pace”.
Tutta Firenze piange una delle sue figure più illustri del mondo accademico e istituzionale. “La notizia della scomparsa di Mario Primicerio colpisce tutta Firenze. Un uomo che in ogni veste ha testimoniato, col suo operato, quanto è possibile fare concretamente per il bene comune, per creare legami, per costruire la pace. Firenze perde un grande protagonista della sua storia recente. Desidero esprimere, a nome di tutto il Consiglio comunale, le condoglianze alla famiglia, ai parenti e agli amici del nostro ex sindaco”, dice Cosimo Guccione, presidente del Consiglio comunale di Firenze. Valdo Spini, presidente della Fondazione Fratelli Rosselli, ricorda di aver appoggiato con i laburisti la sua candidatura a sindaco: “In lui fede, cultura e impegno politico si fondevano in una personalità così piena di umanità e di attivo intervento nella cosa pubblica”.
L’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli, che celebrerà il funerale il 31 maggio alle 15 nella chiesa di Santo Stefano in pane a Rifredi, lo ricorda così: “E’ stato un uomo di fede vissuta nel servizio alla comunità, nell’impegno politico. Lo ricordo come parrocchiano di Santo Stefano dove sono stato vice parroco per undici anni. Mi ha sempre colpito la sua conoscenza e competenza in ambito internazionale e la disponibilità e la passione con cui negli incontri con i gruppi dei giovani universitari in parrocchia parlava del suo legame con la pira, dei viaggi che avevano fatto insieme, come quello storico in vietnam, e delle relazioni da tessere con i sindaci del mondo per costruire ponti di pace”. Primicerio, quindi, è un “esempio quanto mai fondamentale e da perseguire nei nostri tempi segnati da guerra e distruzione”.
“Con Mario Primicerio se ne va un Uomo di Pace”, scrive la Fondazione Giovanni Paolo II che esprime “profondo cordoglio per la scomparsa di Mario Primicerio, figura esemplare della vita culturale, politica e civile della nostra città. Indimenticabile resta il suo incontro con il presidente Yasser Arafat a Gaza, quando Primicerio lo invitò a Firenze. Il leader palestinese accettò e da quella visita nacque un tentativo concreto di dialogo, volto a costruire – insieme anche al governo israeliano – un percorso di pace fondato sulla prospettiva di due popoli e due Stati. Questo impegno instancabile è stato riconosciuto pochi giorni fa dal Consiglio Comunale di Firenze, che ha conferito a Mario Primicerio il Giglio d’Oro, massimo riconoscimento civico, proprio per la sua testimonianza di vita dedicata alla pace”.
“Firenze oggi resta più sola, dice la sindaca Sara Funaro. “Con Mario Primicerio perdiamo una figura importante che ha segnato la storia della nostra città. È stato un sindaco lungimirante la cui visione di città è ancora estremante attuale e le cui scelte determinanti ci guidano ancora adesso, fu interprete cruciale di una fase storico politica importante ed espressione del miglior civismo, uomo di scienza e intellettuale di spessore. È stato un grande uomo di pace e di dialogo tra i popoli, fin da giovane, da collaboratore di La Pira, e negli anni successivi, presidente della Fondazione dedicata al sindaco santo, per noi è sempre stata una guida e un faro su questi temi. Proprio 60 anni fa fu con la Pira in Vietnam, un viaggio storico e dalla forte valenza sul fronte delle relazioni internazionali. In un momento storico buio come quello che stiamo attraversando e segnato dai conflitti, mancherà ancora di più. E se Firenze è quella città capace di costruire legami, stimolare il confronto e il dialogo, accogliere e dimostrare solidarietà, lo dobbiamo moltissimo a Mario Primicerio. Solo poche settimane fa il Consiglio comunale gli aveva tributato un sentito omaggio con il Giglio d’Oro, riconoscendone il valore umano, civile e istituzionale. Adesso abbiamo un’eredità importante, continuare il suo impegno per la Pace, continuare a costruire la Pace”.
Con “profonda commozione” interviene anche il presidente della Regione Eugenio Giani: “E’ stata una figura straordinaria della vita civile, politica e culturale di Firenze. Per me Mario non era soltanto un grande amministratore e un intellettuale di altissimo livello, ma un amico caro, con cui ho condiviso anni intensi di impegno e di visione per la nostra città”. Primicerio, scrive sui social l’ex primo cittadino ed europarlamentare, Dario Nardella, “è il sindaco che ha disegnato la Firenze delle tramvie. Lo ricorderò così, con la sua calma, il sorriso rassicurante, il pensiero brillante e appassionato, nelle tante conversazioni in cui parlavamo della nostra Firenze”.
Per l’Acli Toscana “Primicerio ha rappresentato per tantissime persone, anche non credenti, un punto di riferimento fondamentale. La sua testimonianza di fede vissuta nella vita pubblica è stata un esempio concreto di come si possa coniugare il Vangelo con l’impegno civico”.
La Fondazione Balducci commenta: “La visione del dialogo, della fraternità, della pace ci ha sempre accomunati con Mario Primicerio, che abbiamo incontrato tante volte in questi anni anche grazie alla preziosa collaborazione con la Fondazione Giorgio La Pira. Ci stringiamo alla famiglia Primicerio nel lutto per la perdita di un grande uomo che è stato un esempio per Firenze – e non solo – nel suo impegno civile per la fraternità e la pace”.
Manda il proprio cordoglio anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Era un uomo appassionato e intelligente”. E il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo dice che “con Primicerio si è spenta la voce di un uomo di pace”.
“Ci ha lasciato un uomo, un intellettuale, un politico che ha saputo mettersi al servizio della città quando ce ne è stato bisogno, assolvendo a questo compito sempre con sapiente pacatezza, caratteristica propria delle persone perbene”. Con queste parole la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi esprime il suo cordoglio.
“Un grande dolore e il senso forte di una perdita per la città impossibile da colmare. Una personalità gentile e molto forte, determinata, intelligente. Un sindaco di altissimo livello. Competente e pieno di energia. Lavoratore instancabile. Un sindaco che aveva visione e strategie chiare in testa per lo sviluppo di Firenze. Ero la sua capogabinetto e ho visto come governava giorno dopo giorno. L’ho visto in campo, con coraggio, in missioni impossibili”, ricorda commossa Rosa Maria Di Giorgi, presidente di Isia Firenze.
“È stato un docente appassionato, uomo di scienza e di alto impegno civile, una figura di riferimento per l’Ateneo e per la città. La sua eredità è un richiamo all’onestà intellettuale, allo spirito di servizio e alla ricerca incessante del dialogo”, ricorda Alessandra Petrucci, rettrice dell’Ateneo di Firenze. “Ha insegnato come professore di prima fascia dal 1976 fino al 2011, ricoprendo importanti incarichi istituzionali: presidente del corso di laurea in matematica, preside della facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali, e coordinatore del dottorato di ricerca in matematica”.
Le Misericordie dell’area fiorentina scrivono che Mario Primicerio “è stato un uomo profondamente vicino al mondo del volontariato e della solidarietà. La sua attenzione verso i più fragili e il suo sostegno alle nostre opere resteranno per sempre nella memoria delle nostre confraternite”.
L’Ordine dei Medici di Firenze lo ricorda come un “sostenitore di tutto ciò che è pubblico e universale”. Il presidente Dattolo dice: “Ha tenuto insieme il rigore dell’uomo di scienza con la sensibilità di chi è attento alle esigenze sociali”. Sono questi i principi che ha incarnato e che ora noi tutti dobbiamo impegnarci a mantenere vivi”.
Scrive il segretario della Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi: “La politica dovrebbe essere sempre vissuta come servizio. E Mario Primicerio è tra coloro che hanno testimoniato concretamente cosa si intenda con questa espressione, con un’attenzione mai venuta meno alle persone. Ha sempre unito il rigore dell’uomo di scienza con la sensibilità e l’attenzione alla dimensione sociale, che trovava in lui radici profonde nella fede. In politica ha avuto un grande maestro, come Giorgio La Pira, e quando è stato chiamato a dare a sua volta un contributo per Firenze, ha messo in campo quello stesso impegno disinteressato, portando alla soglia del nuovo millennio il frutto della grande stagione del cattolicesimo democratico fiorentino”.
“Apprendiamo con profonda tristezza la notizia”, scrive la Uil Toscana. “Primicerio ha lasciato un segno indelebile nello sviluppo della città: fu il promotore del sottoattraversamento dell’Alta Velocità e il padre del sistema tranviario fiorentino, progetti che hanno tracciato una visione moderna e sostenibile per Firenze”.
La Cgil Toscana parla di “un indefesso operatore di pace, un costruttore di dialogo e di ponti che si è messo al servizio di Firenze con un’alta idea della politica, offrendo la sua cultura e la sua visione a disposizione della città”.
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