Fondazione Giovanni Paolo II: nel ricordo di Giovannetti, uno sguardo al futuro della cooperazione

Fondazione Giovanni Paolo II: nel ricordo di Giovannetti, uno sguardo al futuro della cooperazione

A Fiesole, a un anno dalla morte del vescovo Giovannetti, la presentazione del nuovo Cda, del piano strategico e del Bilancio sociale

Nel primo anniversario della scomparsa di Mons. Luciano Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole e fondatore della Fondazione Giovanni Paolo II, l’ente ha scelto di ricordare la sua figura tracciando un bilancio dei risultati raggiunti e presentando le linee strategiche per il futuro. Un’occasione di riflessione e rilancio che ha unito memoria, gratitudine e visione.

Dopo la Messa celebrata dal vescovo di Fiesole Mons. Stefano Manetti nella Cattedrale, amici e sostenitori si sono ritrovati nel convento dei francescani per un incontro dal forte valore simbolico e operativo. È stato ufficialmente presentato il nuovo Consiglio di Amministrazione, presieduto da Damiano Bettoni, insieme agli organi di controllo e ai principali obiettivi del prossimo triennio, tra cui la redazione del Piano Strategico affidata al vicepresidente Mons. Rodolfo Cetoloni, vescovo emerito di Grosseto.

I numeri del Bilancio Sociale 2024

Cuore dell’incontro è stata la presentazione del Bilancio Sociale 2024, che ha evidenziato tre parole chiave: ascolto, adattabilità e comunicazione. La Fondazione, oggi presente in 11 Paesi su 4 continenti, ha registrato una crescita dei ricavi del 59,28% e donazioni per oltre 663.000 euro (+15,6% rispetto al 2023), raggiungendo un bilancio complessivo di 5 milioni di euro, tutti reinvestiti nei progetti. Un risultato che conferma la fiducia dei sostenitori e la solidità gestionale dell’ente.

Medio Oriente e Africa: cooperazione che cambia la vita

Nel 2024 la Fondazione ha rafforzato il proprio impegno in Medio Oriente, con progetti a favore dell’inclusione, della salute e del lavoro: servizi di riabilitazione per bambini sordi in Giordaniafornitura di materiale sanitario in Libanoopportunità occupazionali in Palestinaimprenditoria femminile a Gerico. In parallelo, sono stati avviati i percorsi di riconoscimento legale in Iraq, Tunisia e Burkina Faso, per una presenza ancora più stabile e autonoma.

In Italia: accoglienza e integrazione nel Valdarno

Sul fronte italiano, l’attività si è concentrata sul sostegno a famiglie migranti e sull’accoglienza: 32 persone ospitate nel 2024 (ora salite a 40), sportelli di ascolto attivati nel Valdarno e a Fiesole, progetti scolastici e per la disabilità, percorsi di integrazione e dialogo tra scuole e terzo settore. Due famiglie hanno terminato con successo il loro percorso, raggiungendo l’autonomia abitativa e lavorativa. Sempre più aziende del territorio si rivolgono alla Fondazione per inserimenti lavorativi.

Le persone al centro

Il team della Fondazione è composto da 54 persone, tra dipendenti, collaboratori e cooperanti. Di questi, 21 lavorano in Italia e 3 giovani sono impegnati nel Servizio Civile Universale in Medio Oriente. Particolare attenzione è stata data alla conciliazione tra lavoro e famiglia, con il sostegno alle maternità e la continuità operativa garantita.

Una memoria che genera futuro

La giornata si è conclusa con un commosso ringraziamento al presidente uscente Andrea Bottinelli e al suo Consiglio, che hanno guidato con efficacia la Fondazione negli ultimi anni. Nel ricordo di Mons. Giovannetti, la Fondazione Giovanni Paolo II guarda avanti con la consapevolezza di una missione che continua a dare risposte concrete alle sfide della dignità umana, della pace e della solidarietà.

Share this content: