Imprenditori toscani, un ponte di solidarietà con la Terra Santa

Imprenditori toscani, un ponte di solidarietà con la Terra Santa

Nelle foto di queste pagine, due degli incontri avuti in Israele e Palestina dagli imprenditori toscani che hanno aderito all’iniziativa della Fondazione Giovanni Paolo II per un ponte di affari e solidarietà con la Terra Santa

Toscana Oggi n.44 del 7 Dicembre 2008
Speciale Fondazione Giovanni Paolo II

Dal 9 al 13 novembre alcuni imprenditori toscani, guidati dalla Fondazione Giovanni Paolo II hanno visitato la Terra Santa. La visita, organizzata dall’ufficio di Gerusalemme della Fondazione, aveva come scopo quello di incontrare le diverse realtà imprenditoriali, culturali e politiche della Palestina per verificare sul campo quali strade poter percorrere per una relazione fra imprenditori. Incontri tesi a trovare prodotti e metodi per collaborare fra imprese toscane e palestinesi. C’è stato anche l’incontro con la Camera di Commercio Israel Italiana a Tel Aviv.
Il programma è stato intenso e, sotto la guida di Padre Ibrahim Faltas, gli incontri sono stati concreti e porteranno a nuovi sviluppi di collaborazione. Fra l’altro, pochi giorni dopo anche il Governo italiano ha portato in Terra Santa una delegazione di imprenditori, proprio per verificare le possibilità di collaborazione bilaterale. Altri Paesi e Governi europei hanno fatto analoghe delegazioni nei mesi scorsi. Gli incontri avuti sono stati importanti e le giornate molto intense.
Lunedì 10 novembre è stato dedicato a Betlemme. Prima l’incontro alla Camera di Commercio, dove il presidente, dottor Samir Hazboun, ha illustrato le possibilità di intervento e le tutele verso gli investimenti stranieri presenti in Palestina, la necessità di aumentare gli scambi anche su prodotti che non siano solo l’artigianato in legno di olivo e la madreperla. La zona di Betlemme è ricca di molte aziende e ha necessità di scambi con l’estero.
Poi è stata la volta dell’Università di Betlemme. Il professor Fadi Kattan ha presentato i corsi e le iniziative volte a incrementare la formazione. Alla Palestina e alle sue imprese servono giovani preparati, e questa Università, nonostante le difficoltà, sta lavorando molto in questo settore. Un rapporto costante con il territorio, una collaborazione con molte Università estere e un tutoraggio degli allievi permette di ottenere ottimi risultati.
Nel pomeriggio, la delegazione, si è recata a Gerico per visitare alcune realtà produttive. In particolare una azienda di produzione di frutta (datteri e frutta secca) e la più grande azienda di produzione di carne bovina, latte, formaggi e derivati della Palestina. Una realtà che riesce a dare lavoro a centinaia di persone e soprattutto a sfamare, con la sua carne, l’intera Palestina.
Martedì 11, quarto anniversario della morte del Presidente Arafat, la delegazione si è recata a Ramallah. Nella mattina è stata visitata la fabbrica dei prodotti del Mar Morto, AIC (Arab Industrial Co). Una realtà importante in crescita che già esporta in molti Paesi del mondo. Poi l’incontro con il dottor Abdelmalek Al Jaber, amministratore del gruppo Paltel. Una realtà di alta tecnologia. Una azienda che ti stupisce per l’innovazione e per la sua capacità di rapportarsi, a livello mondiale, con quanto viene prodotto e inventato. Il mondo bancario palestinese e arabo è interessato ad incrementare i rapporti di scambio con l’Italia e questo è stato espressamente sottolineato dal dottor Joseph Nesnas, responsabile generale della Banca del Cairo. La delegazione ha fatto visita anche al sindaco di Beirzit, Yousef Nasser, un piccolo paese vicino a Ramallah, dove ha sede un’importante università palestinese.
La sera di nuovo a Betlemme per una cena di lavoro, ospiti di Casa Nova, con i tre sindaci di Betlemme, dottor Victor Batarseh, di Beit Jala, Raji Ziedan, di Beit Sahour, Hani Al Hayek, con imprenditori locali e uomini politici. Un gesto di particolare riguardo verso la Fondazione Giovanni Paolo II e verso gli imprenditori toscani.
Mercoledì mattina, a Tel Aviv, l’incontro con il direttore della Camera di Commercio, dottor Ronni Benatoff. Sono state analizzate le possibilità di collaborazione con lo stato ebraico e la possibilità di 
importazione di prodotti toscani in Israele. Una città, Tel Aviv, in continua crescita e sviluppo con centri commerciali dove già sono presenti prodotti italiani. Ma lo spazio c’è, anche perché la Toscana ha prodotti di eccellenza ai quali il mondo ebraico è interessato.
Poi di nuovo tutti a Gerusalemme per l’incontro conclusivo, a Beit Hanina, nella parrocchia cattolica di Gerusalemme, dove si è svolta la cena di saluto con imprenditori del settore turistico e con il mondo politico. Presente anche la dottoressa Donata Robiolo Bose, del Consolato Generale Italiano. Il turismo religioso è ricominciato, e questo è certamente positivo per l’economia. Anche se spesso i gruppi non si fermano a dormire, per esempio, a Betlemme e non incontrano le comunità cristiane. Un turismo un po’ frettoloso, preso dalla smania di visitare e vedere tutto. L’economia palestinese, e in particolare quella di Betlemme, avrebbe bisogno di maggior attenzione da parte dei tour operator. Un grazie particolare l’intera delegazione l’ha rivolto a Padre Ibrahim Faltas, senza il suo impegno e la sua presenza non sarebbe infatti stato possibile realizzare questa visita.
La delegazione riferirà, in un prossimo incontro, ad altri imprenditori toscani con i quali si era già incontrata, alla presenza di mons. Luciano Giovannetti, prima di partire per verificare strade concrete di collaborazione. I margini per imprese toscane di sviluppare business con aziende palestinesi e israeliane esiste ed è concreto. In queste pagine, due dei partecipanti, raccontano anche se brevemente le loro aspettative e le prospettive. Nei prossimi giorni la delegazione ha già fissato un incontro di lavoro per prepararne uno, allargato, dove individuare i primi canali di intervento.

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