Alcuni ragazzini hanno fatto sparire il catenaccio e la catena che chiudevano il cancello d’ingresso all’area in cui sorgerà la struttura. Rimosso anche lo striscione. Maurizio Artale: “C’è ancora chi non vuole aprire il quartiere alla città, sarebbe ora di fargli cambiare idea”
9 Marzo 2019
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Dopo neppure 24 ore dalla cerimonia di consegna del progetto definitivo dell’asilo nido di Brancaccio da parte del Centro di Accoglienza Padre Nostro al sindaco Leoluca Orlando, l’aria di festa è già svanita. Ignoti hanno rimosso lo striscione che annunciava il progetto, ma anche il catenaccio e la catena che chiudevano il cancello d’ingresso all’area in cui sorgerà la struttura. A renderlo noto è Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro.
“Transitando da lì mi sono fermato con l’auto perché avevo notato che mancava lo striscione e ho visto tre ragazzini dell’età di circa 10 anni – racconta Artale -. Al mio richiamo di uscire fuori dal terreno, mi hanno replicato: ‘tu cu sì. un è u tuo u tirrienu e ccà tu asilo un ni costruisci’ (Tu chi sei, il terreno non è il tuo e qui tu asilo non ne costruisci ndr). Subito dopo sono scappati verso via Brancaccio direzione ex passaggio a livello, oggi vero e proprio Bronx di Brancaccio”.
“Possibile – si interroga Artale – che nessuno si sia accorto di nulla? O qualcuno se ne è accorto e non ha detto niente per paura? Il messaggio del bambino era farina del suo sacco? Dobbiamo preoccuparci per il suo futuro o era il messaggio di un pavido infame che usa i bambini per inviare messaggi incivili? E cosa significa quella sedia rotta posta dove era posizionata la pedana in cui ieri i relatori si alternavano a parlare? Tutte le ipotesi devono farci riflettere ancora di più e in maniera sistematica. I pellegrini che vengono a visitare i luoghi del Beato Giuseppe Puglisi dovranno vedere che Brancaccio vuole fortemente diventare un quartiere modello di innovazione formale di sostenibilità ambientale, con particolare attenzione al suo futuro e cioè ai bambini. Quei bambini che, fin dal suo insediamento nella Comunità di Brancaccio, il Beato Giuseppe Puglisi volle tutelare e preservare dalle grinfie della mafia. Un altro episodio inquietante mi era successo quando abbiamo creato e poi donato al Comune il progetto per la realizzazione della piazza a Brancaccio: sono stato minacciato di morte se si fosse realizzata la piazza”. Secondo Artale “c’è ancora una Brancaccio che non vuole far sviluppare e aprire il quartiere alla città, sarebbe ora di fargli cambiare idea”.
“Un fatto inquietante e da non sottovalutare, che certamente però non cambierà i programmi e gli obiettivi del Centro Padre Nostro, né quelli della città a suo fianco per il riscatto di Brancaccio – commenta il sindaco Leoluca Orlando -. Agli operatori del Centro tutta la mia solidarietà, unità all’impegno perché l’asilo per i piccoli di 3P sia presto una realtà”.
Solidarietà al Centro arriva dai parlamentari del Movimento 5 Stelle Roberta Alaimo, Steni Di Piazza, Valentina D’Orso, Aldo Penna, Giorgio Trizzino e Adriano Varrica: “I nuovi inquietanti segnali non rallenteranno minimamente l’intervento dello Stato. Il M5S esprime vicinanza al presidente del Centro d’accoglienza Padre Nostro, Maurizio Artale e alla comunità di Brancaccio”. Secondo i pentastellati “gli episodi verificatisi neanche 24 ore dopo l’incontro pubblico a cui hanno preso parte anche i parlamentari M5S, dimostrano da una parte che a Palermo c’è ancora una resistenza di mentalità mafiosa da combattere e dall’altra che siamo sulla strada giusta perché qualcuno si infastidisce per la presenza dello Stato. Vogliamo ribadire ancora una volta che le istituzioni sono e saranno presenti più che mai nel contrasto a certi fenomeni, a sostegno della legalità e della parte sana della cittadinanza, e proprio per questo ci attiveremo sin da subito per organizzare un nuovo evento a Brancaccio, per testimoniarlo”.
Solidarietà anche da Paolo Caracausi, segretario provinciale Idv e consigliere comunale di Palermo: “Esprimiamo solidarietà al Centro Padre Nostro, oggetto degli ennesimi atti di vandalismo, ma anche a tutti gli abitanti del quartiere Brancaccio di Palermo: l’affermazione della legalità, nel segno del Beato don Pino Puglisi, non si fermerà”. “È un fatto preoccupante – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – sul quale chiediamo alla magistratura e alle forze dell’ordine di fare piena luce. Il nostro incoraggiamento a non arretrare ma ad andare avanti tutti insieme per l’affermazione piena della legalità in una realtà difficile come Brancaccio: l’asilo che sarà costruito nel quartiere, intestato a padre Pino Puglisi, e realizzato ad opera del Comune di Palermo, rappresenta un simbolo di legalità e di promozione sociale ma che dobbiamo tutti quanti difendere. Esprimiamo solidarietà a chi sta operando per realizzare il sogno di don Puglisi e a quanti sono e saranno impegnati con orgoglio a lavorare per rendere la struttura centro di aggregazione sociale e punto di riferimento per gli abitanti del quartiere”.
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