Coltivare Aloe in Giordania?

Coltivare Aloe in Giordania?

In questo articolo vorremmo raccontarvi l’esperienza con l’Aloe Vera che AloeVonderweid (azienda italiana) ha potuto fare in Giordania.
Tutto nasce nel 2020 quando il titolare, Maurizio de Vonderweid, viene contattato dalla Fondazione Giovanni Paolo II, una fondazione che tra i vari progetti di aiuto umanitario finanziati in giro per il mondo, è anche coinvolta nello sviluppo della coltivazione dell’Aloe in Giordania.
Ora vi starete chiedendo: e noi cosa c’entriamo con la Giordania?
La risposta è facile: non ci sono molte figure professionali in Europa che possono vantare un’esperienza ventennale nella coltivazione dell’Aloe Vera come Maurizio de Vonderweid. É proprio questa comprovata esperienza che ha spinto la Fondazione Giovanni Paolo a mettersi in contatto con Maurizio, allo scopo di richiedere una consulenza pratica e diretta sull’andamento del progetto di coltivazione in Giordania, dal punto di vista agricolo e di trasformazione.

Maurizio de Vonderweid, presso una coltivazione di Aloe nel deserto Giordano

L’Aloe Vera esiste in Medio Oriente da tempo immemore, basti pensare che viene menzionata tra i prodotti di bellezza usati da Cleopatra, e pare fossero noti i suoi benefici già all’epoca dei Nabatei. Tuttavia, non era mai stata trattata come una catena di valori, con la potenzialità di portare sostanziali miglioramenti nell’economia rurale del Paese.

IL PROGRAMMA “SMALL FARMERS”

Il progetto finanziato dalla Fondazione Giovanni Paolo II si inserisce all’interno del programma “Small Farmers” ed è finalizzato a migliorare la qualità e la sostenibilità della gestione organizzativa e strategica delle piccole imprese rurali correlate alle produzioni di Aloe Vera in Giordania.
La strategia adottata per raggiungere i risultati previsti passa sia attraverso attività formative per lo sviluppo della coltivazione dell’Aloe (lo scambio di best practices negli ambiti del management e controllo di gestione delle filiere agricole, delle produzioni di alta qualità ed ecosostenibili) che sia attraverso attività formative commerciali (strategie commerciali e accesso a canali di mercato nazionali e internazionali).
L’intento è proprio quello di sviluppare un know-how tra gli agricoltori Giordani, in modo che una volta finito il Progetto possano gestire tutta la filiera internamente, senza aiuti esterni.

LO SVILUPPO DEL PROGETTO

Il progetto è nato nella primavera 2018, quando la Fondazione Giovanni Paolo tramite Fabio Ammar, responsabile per il Progetto in Giordania, ha piantato le prime unità presso la Cooperativa Ghor Madsous, nella Valle del Giordano.
Fabio Ammar, una persona con rinomata esperienza nel campo delle missioni all’estero per la cooperazione umanitaria, è riuscito partendo da zero nel 2018 ad arrivare a coinvolgere nel progetto 17 realtà produttive sparse per tutto il territorio giordano.
Sono state piantate circa 40.000 piante di Aloe Vera, le quali si sono adattate al territorio ed hanno poi sviluppato i polloni che possono essere piantati a loro volta, estendendo così le parcelle. È stata realizzata anche un’unità di processamento dove dalle foglie si può estrarre il prezioso gel, ingrediente richiesto dal mercato internazionale per la realizzazione di prodotti cosmetici, nutraceutici e farmaceutici.
“Un esempio di come l’Aloe stia aiutando i Giordani è quello di Fatima, una donna di 54 anni che vive nel Governatorato di Mafraq, una zona tipicamente beduina al confine con la Siria.”
Fatima, spinta dal desiderio di migliorare la vita del suo primogenito, aveva organizzato una piccola associazione di villaggio, con l’intento di facilitare attività ricreative e formative per i ragazzi. Appena è venuta a conoscenza dell’opportunità derivante dal progetto dell’Aloe finanziato dalla Fondazione, Fatima non ha esitato un solo istante a integrare il progetto e nell’ottobre 2018 la Fondazione ha piantato insieme a lei 250 piante nel piccolo terreno dietro la sua abitazione.
Le piante son venute su forti e sane e la Fondazione tramite attività di formazione ha insegnato alle donne le tecniche di lavorazione dell’Aloe, per permetterle di processare le foglie e realizzare prodotti galenici come sapone, gel, creme, olio per capelli, trasformando le cucine in piccoli laboratori di trasformazione.
Fatima si è rimboccata le maniche ed oggi produce 7 diversi prodotti a base di aloe vera, che vende nei mercati rionali ed estende il suo mercato attraverso il passaparola delle sue clienti, molto soddisfatte della qualità dei suoi prodotti.
Complimenti a https://aloevonderweid.com per l’impegno impiegato in questo progetto dallo staff di Aloeguide.it.

Febbraio 2022

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