Santa Pasqua 2023

Santa Pasqua 2023

Al Presidente onorario Mons. Luciano Giovannetti
Ai Sig.ri/e
Consiglieri di Amministrazione
Organo di Controllo
Comitato Scientifico
Dipendenti e collaboratori

Eccellenza e cari tutti,
“Ed ecco in quelle stesso giorno di domenica due pescatori erano in cammino sulla spiaggia bianca di Steccato di Cutro e conversavano di tutto quello che era accaduto; un mese prima un barcone di vecchio legno carico di donne, uomini e bambini che venivano da Oriente e fuggivano dalla “schiavitù” e dalla morte veniva distrutto dall’ira del mare proprio quando era prossimo all’approdo. Molti finivano annegati e tra loro neonati e bambini inutilmente aggrappati alle braccia delle loro madri. Mentre discorrevano e discutevano insieme, uno strano personaggio si accostava e camminava con loro. Ma loro erano incapaci di accorgersene anche se la battigia lasciava intatte le sue orme.”
La notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 un carico partito dalla Turchia e carico – secondo le testimonianze – di almeno 180 migranti, si arena su una secca a poche decine di metri dalla costa di Steccato di Cutro, nei pressi della foce dei fiume Tacina. Almeno 90 i morti di cui oltre 30 neonati, bambini, ragazzi!
“Venuta l’ora sesta, si fece buio su tutta la terra fino all’ora nona… E il velo del tempio si squarciò in due dall’alto in basso.”
La notte dei 6 febbraio scorso alle 4:17 una forte scossa di terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito la zona al confine tra la Turchia e la Siria, con epicentro nel distretto Pazarcık di Kahramanmaraş, lasciando sotto le macerie dei crolli almeno 50.000 morti.
È possibile accogliere ancora l’augurio “BUONA PASQUA”?
Su quelle acque diventate, come racconta il filosofo, acquietate, placide e ricomposte – sazie? diremmo noi, e sotto quelle macerie vibrerebbe ancora quel!’ augurio, o si spegnerebbe nel buio delle profondità e dove sopraffatto dalle grida di chi è sepolto?
La Fondazione sente propria la responsabilità dell’accoglienza, e così sta facendo nelle proprie strutture dell’Aretino e nella Casa dei Padri Rogazionisti di Fiesole, cosi come – da subito – ha messe in moto la propria struttura di raccolta fondi da destinare in Siria a Padre Firas ed in Anatolia a Padre Bizzeti.
Anche per noi questa Pasqua è un tempo opportuno per ripensare ed interrogarci; una struttura che fa della solidarietà la propria missione ha sempre qualche buona ragione per non sentirsi soddisfatta di sé; la serena verifica dei propri limiti operativi, dei propri errori o, più semplicemente, la stanchezza che piega le volontà rendendo a volte vane le aspettative di coloro che vivono nella “necessita”, ci aiuta ad abbandonare disinvolte affermazioni autoreferenziali ed a riprendere il cammino privilegiando la “via stretta”.
E la “via stretta” è quella in cui è necessario affrontare e sopportare le conseguenze di un periodo di crescente difficolta economiche scaturenti dagli anni della pandemia, dalle difficolta diffuse delle famiglie che vedono il loro reddito eroso dalla mancata e stabile occupazione, dall’inflazione e dagli insostenibili costi dell’energia; tutte condizioni che stanno mettendo alla prova le nostre ambizioni e capacità. Sostenere i costi della gestione corrente – nelle condizioni date – ci costringe ad attingere ad un supplemento di risorse da raccolta che vorremmo, al più presto, riportare a soglie più coerenti con il nostro “status” originario. Per questa ragione ci stiamo preparando ad un piano di riorganizzazione, avvicinandoci a modelli gestionali che garantiscano ai nostri donatori i migliori frutti della loro generosità e vedere cosi confermata la loro fiducia nel nostro operare.
Ritorneremo a mettere al centro la Terra Santa, le attività in Italia, i temi delle disabilita fisiche e psicologiche soprattutto per i giovani in età scolastica ed adulti ai margini della società.
Non trascureremo anche quelle iniziative che, utilizzando i mezzi di più tradizionale praticabilità, promuovono le economie familiari nei territori ove il lavoro è ancora declinato con desinenze inaccettabili.
Ognuno di noi abita una Pasqua; per i cristiani è Santa e per tutti è accorgersi che il mandorlo fiorisce ancora; è ascoltare un uomo che si aspetta che non sia vano quel naufragio, che non sia vano morire sepolti dalla propria storia.

Buona Pasqua

il Presidente
Andrea Bottinelli

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